OIOI è gioielleria artigianale realizzata a Firenze.
Pezzi costruiti con tecniche tradizionali, leghe selezionate, smalti preziosi e pietre scelte con cura.
Creazioni che vivono fuori scala, fuori algoritmo, fuori tendenza.
Forme chiare, simboli, proporzioni pensate e dettagli che a volte spostano l’equilibrio, a volte lo rimettono in asse.
Fatti a mano, pensati per chi sente.
Il simbolo di OIOI si ispira all’antico stemma delle Arti Maggiori.
La porta dell’Arte di Por Santa Maria, sotto cui lavoravano anche gli orafi, è il mio riferimento.
I battenti sono una O e una I che si intersecano, ripetendosi come un ritmo, un mantra, un codice.
È la soglia tra ciò che raccolgo e ciò che costruisco.
Tiene insieme passato e presente, mestiere e visione, tecnica e libertà creativa.
La porta è il mio modo di dire: entra, c’è un mondo dentro.
Disegno, studio proporzioni, volumi e architetture.
Al banco la forma prende corpo: lastra di metallo, cera, lime, saldature, incastri, superfici da portare a punto, soluzioni da trovare.
Lavoro con tecniche artigianali come la cera persa e la lavorazione della lastra, con l’incastonatura quando il progetto lo richiede.
Il mio approccio nasce dall’intreccio tra materiali, simboli, immagini, architetture e memoria.
Il processo unisce precisione, sensibilità e quell’occhio che riconosce quando una forma “funziona”: equilibrio, intensità, carattere.
Ogni pezzo è un ecosistema calibrato.
OIOI è Firenze filtrata da uno sguardo che si è formato altrove.
Cinema, architettura, arte, musica, immaginari complessi: tutto diventa grammatica visiva. Segni netti, contrasti, proporzioni.
Un’estetica essenziale, simbolica, precisa.
Con memoria, ma senza maniera.
OIOI parla con una voce fiorentina, asciutta, ironica, affilata.
Quel vecchio lamento che non è mai vittimismo, ma sguardo critico.
Dire le cose come stanno, senza fronzoli, senza compiacere, con un sorriso di lato e una battuta che alleggerisce mentre punge.
È una lingua che nasce in bottega e finisce nella forma.
Rigorosa ma mai rigida, intelligente ma mai snob, libera ma mai leziosa.
È la lente con cui OIOI guarda tutto: proporzioni, simboli, scarti, intuizioni.
OIOI è anche questo: fieramente fiorentino, elegantemente insofferente.
OIOI non ha genere.
È per chi riconosce un segno, una vibrazione, un equilibrio interno.
È per chi cerca presenza, non consenso.
Sono Gaia Cionnini.
Nata ad Arezzo, Città dell’Oro, un luogo dove la tradizione orafa non è un mestiere: è aria, infanzia, cultura condivisa.
Sono cresciuta tra banchi da lavoro, strumenti, gesti antichi.
La mia traiettoria attraversa Arezzo, Firenze e Londra: studi tra cinema, scenografia e arti visive, e molti anni nel marketing creativo.
Strati che hanno modellato il mio sguardo.
Al banco queste vite si incontrano con la mia manualità, un’intelligenza artigianale fatta di gesto, occhio e cultura visiva.
È lì che OIOI smette di essere un lamento.
Se qualcosa ti ha incuriosito, scrivimi per parlarne